Lo sporco segreto di Londra

“Fammi solo tornare a Londra. Ho bisogno di vederla, respirarla, sentire ogni battito del suo cuore pulsante.”

[Sherlock]

Ricordo l’autunno 2015 come il periodo in cui ogni parola detta da mio fratello voleva convincermi ad aprire un blog. E’ stato anche il periodo in cui mi sono trasferita in Inghilterra e lui pensava che potessi dispensare qualche consiglio utile per tutti i cervelli in fuga come me – [inserire nota di sarcasmo qui].

Non ho dato ascolto a quell’idea – anzi, mi sono appassionatamente opposta -, per un motivo banale: non avevo molto da dire. Esistono già tantissimi siti dove elemosinare informazioni sulla vita londinese, di cui io per prima ho fatto tesoro. Quindi il mio blog sarebbe nato e deceduto con un “Cliccate su questo link.” Che tristezza.

Il punto è che, se io sono riuscita a trovare la mia nuova abitazione, del cibo ricco di zuccheri e grassi che mi desse conforto, e a capire da che parte guardare prima di attraversare, può farlo letteralmente chiunque. Quindi penso che il segreto della sopravvivenza a Londra sia che non c’è nessun segreto. Citando Scrubs, “Lo sporco segreto del sesso di Londra è che non è poi così sporco.” Oyster card, app con navigatore e si va all’avventura!

Al che la domanda sorge spontanea: perché sto scrivendo questo post, se non c’è nulla da aggiungere?

Risposta: una cara amica si trasferirà a Londra la prossima settimana e voglio sforzarmi di partorire qualche cosuccia in più, anche se probabilmente sa già tutto.

935664_10208600199470872_7329672191911410878_n.jpg

Non esistono consigli che possano salvarti da Londra, ma di Londra conosco tutte quelle piccole cose che possono aiutarti – tu, utente x a cui mi rivolgo perché la seconda persona plurale è strutturalmente pesante -, trasferendoti all’estero. Se ti stai trasferendo a Bangkok, vedrò di fare da cavia per partorire una lista di consigli apposita. Però prima allungami i soldi per il viaggio.

 

Tip n. 1 – Non fare il coraggioso

Andare via di casa fa paura, andare lontano e contro l’ignoto fa paura. C’è chi si raggomitola nel letto invocando mamma e papà anche quando va a vivere al pianerottolo sotto il loro appartamento.

Quando ti chiedono come stai, non fingere di stare in paradiso solo per non sembrare una mammoletta. O peggio, per farti invidiare. Stai sicuramente vivendo un’esperienza eccitante, ma sentirsi spaesati è normale.

Per quanto mi riguarda, non si è trattato di uno sporadico attacco di panico del primo periodo: sono stati tanti piccoli momenti di sconforto che mi hanno accompagnata dall’inizio alla fine del mio viaggio. E’ stato lì che ho imparato quanto vicina una persona ti possa stare quando lo chiedi, semplicemente mandando un messaggio. Senza, non so come avrei fatto.

 

13139246_10209688142268762_5602440408301659722_n

Tip n. 2 – La fase turista

So che fa fico essere in sintonia con l’aria londinese, i semafori londinesi e i barboni londinesi sin dai tempi di quella gita in prima liceo. Ma anche se ami quello che conosci di Londra, anche se ti sei girato i negozi di Oxford Circus dieci volte, non ti sentirai a casa dal primo giorno.

L’ho imparato a mie spese: prima o poi l’atmosfera romantica che si respira dalle foto di Tumblr svanisce, magari quando ti chiederanno indicazioni in una zona che non conosci o quando un’auto sfreccerà sul margine della strada, centrando una pozzanghera che ti inonderà. Quindi tanto vale imparare a conoscere Londra da zero, invece che darla per scontata.

La dura realtà è che, se non sei ancora membro produttivo della comunità – con la fila in banca, le bollette ecc. – sei un turista. Visitare una città non è come viverci, ma è un buon primo passo e penso sia una fase che vale la pena godersi.

11951624_10207837094713730_8859750146416875426_o

 

Tip n. 3 – Naso all’insù

C’è così tanta bellezza a Londra, io mi esaltavo anche per i comignoli sui tetti di pietra. Alla peggio, se sarai triste, lo sarai in mezzo allo splendore di una città che di splendente ha molto – basta saperlo vedere. Quando ho discusso per la prima volta con la mia coinquilina, mi sono nascosta alla National Gallery.

 

Tip n. 4 – Le lavagne in metro

Le usano per scrivere annunci di eventuali malfunzionamenti delle linee, ma le vere perle sono i Thought of the day che scrivono quando non c’è nessun problema da segnalare – beati inglesi che non hanno problemi con i mezzi. Salvano le giornate, quei commenti scemi.

the-funny-picture-the-tubes-staff-are-full-of-knowledge-and-wit-25-photos-1.jpg

 

Tip n. 5 – La prima fila sull’autobus

Quando i miei giri in città non dovevano essere contenuti in orari particolari, mi sono concessa tanti – tanti – viaggi in autobus. Ci mettono una vita ad arrivare a destinazione, ma quando riesci a conquistare il posto davanti al piano superiore, non vuoi mai che finisca. Se non soffri di mal d’autobus, ovvio.

 

Tip n. 6 – Il cibo

Non alzate gli occhi al cielo, italiani buongustai – vi vedo! E’ assodato che da noi si mangi meglio. Ma ti assicuro – utente x in prima persona singolare – che quando programmi di restare in Inghilterra interi mesi, lo spirito di sopravvivenza ti fa andare avanti anche senza la carbonara di nonna. E poi quella puoi fartela spedire.

Non ho conosciuto neanche un italiano che non si facesse mandare le conserve e il sugo fatti in casa dalla terra natia. Ma ti dico un segreto: in Inghilterra esiste la pasta De Cecco! E la Kinder, la Philadelphia Kraft! Ho quasi urlato in mezzo alle corsie di Sainsbury, quando l’ho scoperto.

A differenza di quel che si pensa e che ho pensato io, non ti stai trasferendo in Burundi. I supermercati sono abbastanza forniti di prodotti uguali o simili a quelli italiani. Si sopravvive.

 

Tip n. 6 1/2 – La colazione

Ha bisogno di una parentesi a sé. Sciorinami tutti i nomi dei tuoi baretti e cornettari di fiducia, fatto sta che la cultura della “colazione fuori” noi non ce l’abbiamo. Noi beviamo caffè ristretti, un bombolone al volo se abbiamo due minuti in più, ma finisce lì. Ma se non ti fa schifo il bibitone di Starbucks che lì chiamano caffè, può diventare una piacevole mattinata quella a leggere sprofondando nella poltrona di una sala, con tazza di cartone e porridge / muffin / pane e marmellata al seguito. Poi se stai scrivendo una fanfiction su Sherlock Holmes come me ai tempi, organizzare tutto il quadretto sopracitato in un bar di Baker Street può dare una buona ispirazione.

 

Tip n. 7 – Respira

Non è vero neanche per un [inserire censura qui] che a Londra piove sempre, in compenso l’aria sa di umido e onestamente a me piace parecchio. Uscivo di casa sempre prendendo un profondo respiro rinvigorente.

12717480_10208900161649739_1855838785652100341_n.jpg

Tip n. 8 – Calma

Cerca di non alterarti se la gente del posto ha atteggiamenti, priorità e debolezze diversi dai tuoi. Non è così evidente ad un primo impatto, ma stare a stretto contatto con i londinesi ti farà conoscere sicuramente la loro indole… come dirlo in modo delicato? Da scopa nel culo.

L’amica in via di trasferimento conosce questa storiella, ma la racconto lo stesso: una volta una cliente del ristorante si è lamentata con il mio capo perché, dopo essere stata in bagno, mi ero lavata le mani in cucina e non lì davanti a lei. Dunque non mi aveva vista e pensava che servissi il cibo ai tavoli con le mani sporche. Quel giorno sono stata congedata prima della fine del turno, allibita dalla facilità con cui un dipendente venisse mandato alla gogna.

Gli inglesi sono quello che sono, alla fine si impara a conviverci. E lavorando nei ristoranti, come la maggioranza dei giovani stranieri, si impara soprattutto ad ingoiare rospi.

La regola generale è che in Inghilterra tutto deve sembrare perfetto anche quando non lo è. Tutto deve essere sotto controllo, non importa quanto la situazione sia disperata. Sembra stressante, ma immagino che questo state of mind li aiuti a gestire in modo ordinato ed efficiente le emergenze come l’attentato di Westminster dell’altro giorno. Ci sono sempre due facce in una medaglia, no?

Tip n. 9 – Le visite

Costringi amici e parenti a venirti a trovare. Anche se devi fare leva su ignobili ricatti morali – tipo ricordare a tuo padre di quando l’hai aiutato a riprogrammare i canali sul decoder.

Una delle parti migliori del rendere un posto nuovo casa mia, è stata farla conoscere alle persone che mi facevano visita. E’ stato come fondere due mondi in uno, il più delle volte negli aspetti migliori di entrambi. Per sopravvivere agli innumerevoli cambiamenti di un’avventura quale è Londra, può essere utile.

12662443_10208832475237621_5805598985324004251_n

 

Tip n. 10 – Martin Freeman

Se Martin Freeman si presenta sul tuo posto di lavoro, torna al punto 7: ricordati di respirare. Se non ci riesci, riprova in una busta di carta.

Ciao Noemi, buon viaggio, aspetto il resoconto dei tuoi piccoli metodi di sopravvivenza. Sono tanto felice che finalmente questa nuova avventura cominci, aspettavi da tanto. ♥

Lascia un commento