Confessiamoci: Teen Wolf

Titolo deliberatamente rubato a Yotobi.

 

 

Chi mi conosce sa che corrispondo in pieno al profilo di ventenne telefila, il nome che si dà ai dipendenti dalle serie televisive. Poi il fatto che io sia così appassionata e non segua soggetti universalmente amati come Supernatural o Sense8, non si spiega. Hashtag I’m born this way.

Alla domanda tipica “Qual è la tua serie preferita?”, la mia risposta va sempre alla Trinità. No, non è un’originale Netflix sulla storia del Vaticano, è il modo in cui io chiamo i tre show che mi hanno rapita in egual modo e che vanno a toccare tutti i generi che preferisco. Glee per il tema musical e quello queer, Once Upon A Time per il fiabesco, Teen Wolf per il dark fantasy.

 

 

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Quello che hanno in comune:

– Sono iniziate tutte circa nello stesso periodo, sei-sette anni fa.

– Hanno fatto il loro tempo.

Che sia giusto o sbagliato, per definizione lo show business ha la tendenza a battere il ferro finché è caldo. Questo come si traduce in termini più concreti? Quando si crea un prodotto che piace al pubblico, lo si spreme finché dell’idea originale non rimane… nulla. Glee aveva esaurito le buone idee da una stagione e mezza, quando ha chiuso bottega. Once Upon A Time è arrivata addirittura ad eliminare il novanta percento del cast principale, lasciandoci in attesa di un’ultima stagione che, per forza di cose, sarà qualcosa di completamente diverso da ciò che conosciamo.

E poi c’è Teen Wolf. Sulla carta non si distanzia affatto dalle sue compagne, anche lei sta portando la storia verso il finale tappando i buchi con una trama che ormai lascia il tempo che trova.

Eppure, tra le tante serie che ho visto degenerare dopo un certo numero di filoni narrativi, Teen Wolf mi ha ufficialmente rotto le palle. Neanche l’adorabile faccino di Dylan O’Brien è riuscito a tenermi incollata allo schermo, neanche i pettorali di Tyler Hoechlin. Ed è tutto dire.

 

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Esistono alti e bassi in ogni serie, alcune sono state addirittura marchiate con stagioni intere di idee sbagliate, che purtroppo rimarranno per sempre lì nell’archivio della produzione, a ricordarci che nessuno è perfetto.

Scavalcando qualunque razionalismo, stavolta è diverso. Ho guardato l’episodio 6×11 di Teen Wolf, quello uscito la settimana scorsa che tutti aspettavano trepidanti, e mi ha annoiata dalla prima scena all’ultima. Ed è stato come svegliarsi, rendersi conto che questa noia non è nuova. Sono riuscita ad ammettere che la serie non mi piace più, da tempo ormai. Precisamente dalla morte di Allison.

 

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Non perché quel personaggio fosse il pilastro che teneva in piedi la trama, non c’è un motivo: l’angoscia della sua eroica morte è stata l’ultima emozione che ho provato seguendo gli episodi. Nemmeno Stiles e Lydia finalmente canon dopo sei anni mi hanno fatto nulla, e io sono quella che ha urlato durante la partita di lacrosse che Stiles ha vinto e Lydia acclamato dagli spalti.

“Even somebody as burned and dead on the inside as me knows better than to underestimate the simple yet undeniable power of human love.”, questi erano i tempi d’oro!

Non saprei neanche dire perché le nuove stagioni non mi convincano, riconosco uno sforzo nel trovare sempre qualcosa di nuovo – soprattutto nel trovarlo senza andare mai a parlare di vampiri, con la scusa che i protagonisti sono licantropi. Eppure boh, niente mi coinvolge. La nuova generazione erede del branco mi sembra una brutta copia dell’originale, ed è stato divertente per due minuti, quando Scott ha tentato di imitare il discorso da Alpha di Derek “We’re brothers now.” Dopo siamo tornati all’apatia.

 

L’insistenza con cui hanno continuato a propinarci il ragionamento:

Luci spente e nebbia ovunque = horror ben riuscito!

Quello lo so perché non mi piace. E’ semplicistico. Non mi intendo di horror, perché non è un genere che amo particolarmente, però persino io so che non basta un interruttore rotto per creare tensione in una scena. Di recente sembra che la luce del sole non esista su quel set, sono stata l’unica a notarlo? Più che spaventare, chi empatizza con i personaggi come me credo che ne resti esasperato. Già io sono cieca, se vivessi in una città in cui è sempre notte sarei stata mangiata da un coyote mannaro molto tempo fa.

 

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Per non parlare dell’abuso della location scolastica. E’ un teen drama, okay, ma è ridicolo che in quella serie sia più raro trovare un teenager umano e normale che trovare una creatura sovrannaturale. Ridicolo anche il marasma di bestie che invadono la scuola – topi che scorrazzano, farfalle con istinti omicidi, lupi e coyote che entrano nel perimetro come se nulla fosse. Ad un certo punto ho iniziato a chiedermi con che coraggio i genitori di quei ragazzi non li abbiano ancora trasferiti!

 

Ah, e Derek. Il Derek che sparisce e ricompare e sparisce e ricompare e sparisce. E ora ricompare. So che questo altalenante status ha anche a che fare con gli impegni dell’attore – tifavo per lui quando voleva rubare il Bat-costume a Ben Affleck -, ma la sua assenza non ha fatto granché bene. Per di più spiegare l’assenza con “Derek è il personaggio solitario e misterioso, chissà cosa farà e quando tornerà” mi ha lasciato un che di inconcluso.

 

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Sono certa che, analizzando le ultime trovate con cui Once Upon A Time e Glee hanno tentato di tenere alti gli ascolti, conterei altrettanti e più punti deboli. E’ quello che succede quando una serie viene portata avanti più del necessario. Senza che abbia senso, senza nessuna colpa, i punti deboli di Teen Wolf mi pesano più di altri.

 

Ohhhhh! Finalmente.

Mi sono tolta un macigno. E’ stato più difficile di qualunque coming out. Mi scuso con gli amici che ancora sembrano ammaliati dalla serie e che vorrebbero fangirlare con me, soprattutto la mia amichetta Noemi. Per quanto mi riguarda, è la fine di un’era e questo mi rende molto triste. Però mi sento sollevata ora che l’ho detto apertamente.

 

Restate sintonizzati per la confessione del mio amore segreto, le canzoni di High School Musical.

Ah, mi dicono dalla regia che non è un segreto. Vabbè.

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